Assemblea dei Cattolici Ordinari in Terra Santa
comunicati
click slu documento per aprire e leggere i contenuti
Dichiarazione sul crescente ciclo di violenza in Terra Santa - 29 gennaio 2023
“Per amore di Gerusalemme non starò in silenzio...” (Isaia 62, 1-2) - 27 gennaio 2023
Pellegrinaggio in Terra Santa 2022 - Sezione Roma
Dichiarazione sulle violenze all'ospedale St Joseph durante il funerale di Shireen Abu Aqleh
Noi,
il Patriarca greco di Gerusalemme, il Patriarca latino di Gerusalemme, i Vescovi e i fedeli delle Chiese cristiane in Terra Santa,
condanniamo la violenta intrusione della polizia israeliana nel corteo funebre della giornalista uccisa Shireen Abu Akleh, mentre si recava dall'ospedale San Giuseppe alla chiesa cattedrale greco-melchita.La Polizia ha fatto irruzione in un istituto sanitario cristiano, mancando di rispetto alla Chiesa, all'istituto sanitario, alla memoria del defunto e costringendo i portatori della bara a lasciarla quasi cadere.
L'invasione e l'uso sproporzionato della forza da parte della polizia israeliana, che ha attaccato i fedeli in lutto, li ha colpiti con manganelli, ha usato granate fumogene, ha sparato proiettili di gomma, ha spaventato i pazienti dell'ospedale; è stata una grave violazione delle norme e dei regolamenti internazionali, compreso il diritto umano fondamentale della libertà di religione, che deve essere osservato anche in uno spazio pubblico.
L'Ospedale St. Joseph è sempre stato orgogliosamente un luogo di incontro e di guarigione per tutti, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o culturale, e intende continuare a esserlo.
Quanto accaduto venerdì scorso ha ferito profondamente non solo la comunità cristiana, le Suore di San Giuseppe dell'Apparizione, proprietarie dell'Ospedale, e tutto il personale ospedaliero, ma anche tutte le persone che in quel luogo hanno trovato e trovano tuttora pace e ospitalità.
Le Suore e il personale dell'Ospedale San Giuseppe hanno sempre fatto sì che il loro Istituto fosse un luogo di cura e di guarigione e il deplorevole episodio di venerdì scorso rende questo impegno ancora più forte che mai.
Gerusalemme, Ospedale San Giuseppe, 16 maggio 2022
Dichiarazione del Patriarcato latino di Gerusalemme sulla morte di Shereen Abu Aqleh
Il Patriarcato Latino di Gerusalemme esprime il suo shock per la morte della reporter palestinese Shereen Abu Aqleh che, secondo testimoni oculari, è stata uccisa nel corso di scontri fra miliziani palestinesi ed esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania la mattina di mercoledì 11 maggio 2022.
Chiediamo un'indagine approfondita e urgente su tutte le circostanze della sua uccisione e di assicurare i responsabili alla giustizia.
Questa palese tragedia riporta alla coscienza umana la necessità di trovare una giusta soluzione al conflitto palestinese, che si rifiuta di entrare nell'oblio nonostante siano passati 74 anni dalla Nakba.
Preghiamo per il riposo dell'anima di Shereen, che è stata un esempio di dovere e una voce forte per il suo popolo, e chiediamo a Dio di concedere al fratello e ai parenti la consolazione della fede.
Preghiamo affinché il popolo palestinese trovi la sua strada verso la libertà e la pace.Preghiamo per la guarigione del giornalista Ali Samouri, anch'egli ferito mentre svolgeva il suo dovere, e per tutti i giornalisti del mondo che svolgono con coraggio il loro lavoro
Sostegno umanitario dell'Ordine nelle aree più svantaggiate della Terra Santa
Nel Territorio del Patriarcato Latino di Gerusalemme, che serve quattro paesi i cristiani devono affrontare realtà politiche ed economiche complesse e difficili che incidono sul loro tenore di vita.
A Gerusalemme e a Gaza, due delle zone più bisognose, il sostegno umanitario dell’Ordine del Santo Sepolcro e del Patriarcato Latino è fondamentale.
Sami El-Yousef
CEO del Patriarcato Latino “Penso che il fondo umanitario principalmente dedicato a Gerusalemme e Gaza sia uno degli interventi umanitari più importanti, soprattutto perché si tratta di aree che risultano per la maggior parte gravemente disagiate e in cui riscontriamo il maggior numero di problemi dal punto di vista umanitario.”
A Gerusalemme Est, nonostante lo sviluppo economico e la struttura sociale coperta dal governo israeliano, molte famiglie cristiane nella Città Vecchia devono sostenere alti costi di vita i non momento in cui non possono permetterselo.
Sami El-Yousef
CEO del Patriarcato Latino “La gente dimentica che ci sono famiglie e individui che vivono a Gerusalemme Est che sono intrappolati nella politica della città, sono intrappolati con le bollette perché per loro l’assicurazione medica non è coperta, sono intrappolati con la situazione sanitaria, sono intrappolati con le tasse elevate, le tasse sulle proprietà, le tasse sul reddito e così via, che sono normali a Gerusalemme ma che loro, tuttavia, non possono permettersi. Così, spesso, si trovano a dover affrontare cause legali, avvisi di sfratto, trattative giudiziarie per poi ritrovarsi sull’orlo del baratro.”
“Sono madre di 4 ragazzi in età scolare. Mio marito non lavora da molto tempo, da prima della diffusione del Covid-19, a causa di un infortunio sul lavoro. E ora, durante questa pandemia, la nostra condizione è peggiorata e io sono l’unica a lavorare e a pagare le bollette e i debiti, in particolare l’affitto di casa e i bisogni dei miei ragazzi.”
Nella Striscia di Gaza, invece, i cristiani sono sottoposti a condizioni di vita ancora peggiori, vale a dire un embargo che dura da 14 anni, guerre, alti tassi di disoccupazione e una mancanza del rispetto dei diritti umani fondamentali che minacciano la loro presenza.
Hani Abu Daoud
Gaza “A Gaza affrontiamo molte cose: l’embargo, la disoccupazione, l’insicurezza, la chiusura delle frontiere e la mancanza di prospettive di lavoro.
A Gaza prevale la povertà e un’atmosfera di disperazione.”
Hani Abu Daoud è una delle persone a Gaza che beneficiano del sostegno della Chiesa per attenuare alcune delle sue difficoltà.
Con una malattia renale cronica e senza assicurazione medica, per accedere ad adeguate cure mediche, Hani dipende dal Patriarcato Latino attraverso il suo programma umanitario e medico finanziato dall’Ordine del Santo Sepolcro.
L’importante lavoro che il Patriarcato Latino svolge in Terra Santa non sarebbe possibile senza i Cavalieri e le Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro, che per secoli hanno sostenuto e protetto la presenza dei loro fratelli cristiani in Terra Santa.
Fr. Gabriel Romanelli, IVE
Parrocchia della Sacra Famiglia “Non dobbiamo dimenticare che i primi cristiani a Gaza furono la Sacra Famiglia Gesù, Maria e Giuseppe Gesù, Maria e Giuseppe.
I cristiani vivono qui da più di 2000 anni e noi dobbiamo preservare e proteggere questa santa presenza per il bene comune e per i palestinesi, cristiani e musulmani.
Il sostegno da parte dell’Ordine del Santo Sepolcro è davvero una buona azione perché la comunità rappresenta i lievito che protegge la presenza di Gesù in Terra Santa."
Creando posti di lavoro per i giovani a Gaza
In Terra Santa, con l’aiuto dell’Ordine del Santo Sepolcro, il Patriarcato Latino di Gerusalemme mira a sostenere l’occupazione attraverso vari progetti e iniziative.
A Gaza, ad esempio, è stato elaborato un programma di creazione di posti di lavoro per fornire alla gente opportunità di lavoro e redditi dignitosi.
Sami El-Yousef
General Administrator of the LPJ “La soluzione facile è quella di fornire alla gente una sorta di sostegno finanziario su base mensile, come un sussidio di beneficienza, ma abbiamo optato per la strada più difficile che in un certo senso è anche quella già produttiva, vale a dire dare alle persone un lavoro, in base alla loro specializzazione, in cui possano effettivamente acquisire una certa esperienza di valore e sfruttarla, così da essere potenzialmente più attrezzate in futuro per trovare lavoro per conto proprio.”
Attraverso questo programma, le persone, e specialmente i giovani, possono trovare lavoro e ricevere un reddito dignitoso, pagato dal Patriarcato Latino per un periodo di 24 mesi, che permette loro di mantenere se stessi e le loro famiglie.
Durante questi due anni, riavono anche una formazione in vari campi: informatica, comunicazione, publiche relazioni. L’obiettivo è permettere loro di acquisire esperienza per essere in grado di trovare più facilmente un lavoro dopo la fine del programma.
Khaled Saba
Studio Video Editing - Università di Gaza “son Khaled Sabam ho studiato video editing all’Università di Gaza. Dopo la laurea, ho provato a cercare lavoro, ma c’erano poche opportunità. Poi la chiesa, attraverso il Patriarcato Latino, ci ha offerto dei posti di lavoro e ho potuto fare domanda in una società chiamata “Motion Way”. Grazie a questa società sono entrato nel mercato del lavoro, ho fatto esperienza e sono stato presentato a colleghi, uomini d’affari ed altre aziende.”
A Gaza c’è anche un importante programma pastorale, che è uno dei più riusciti di tutte le parrocchie del Patriarcato Latino.
Questo è dovuto al lavoro del parroco, Padre Gabriel Romanelli, e del suo assistente, Padre Youssef Assad, che attraverso la fede fanno un lavoro eroico nel mantenere fiduciosa la gente che è sul punto di perdere la speranza.
Sami El-Yousef
General Administrator of the LPJ “Gaza è una delle parrocchie più piccole che il Patriarcato Latino ha all’interno della della diocesi, eppure è la più legata ai suoi fedeli attraverso le varie attività pastorali condotte quasi quotidianamente.
E’ infatti possibile trovare gruppi di bambini, gruppi scout, gruppi di famiglie, gruppi di donne che sono impegnate in attività pastorali e di formazione religiosa quasi ogni giorno.”
Grazie a questi numerosi progetti, che non sarebbero possibili senza il sostegno dell’Ordine, il Patriarcato Latino di Gerusalemme può fornire aiuto e giustizia alle persone, dando loro una speranza nel guardare al futuro.
Accanto ad anziani, malati e orfani - Il sostegno dell'Ordine del Santo Sepolcro ai più bisognosi
In Terra Santa i Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro non si preoccupano solo di giovani ma rivolgono la loro attenzione anche verso le persone vulnerabili e marginalizzate.
Insieme al Patriarcato Latino di Gerusalemme e ad un network di istituzioni cattoliche, l’Ordine investe nella cura e sostegno degli anziani e degli orfani.
In Palestina nel villaggio cristiano di Taybeh si trova un luogo unico, la Casa di Riposo Beit Afram.
Questa casa è gestita dal Patriarcato Latino e offre assistenza sanitaria di qualità agli anziani, incoraggia la spiritualità fra gli ospiti e i dipendenti e il coinvolge nel rapporto con diversi gruppi ecclesiali.
“Ci svegliano, ci portano il caffè, il tè e il latte, ci sediamo fuori e approfittiamo del tempo insieme con gli altri anziani…”
A volte preghiamo e poi rimaniamo insieme.
La cosa più importante per me è la pulizia e questo posto è molto pulito grazie alle sorelle.
Pia, Alma e Majdouline. Mi piace tanto Majdouline…”
Oltre a prendersi cura degli anziani, la Casa Beit Afram offre anche opportunità lavorative ai giovani cristiani e musulmani del villaggio o delle aree circostanti.
Sr. Maria Pia Carbajal
Istituto del Verbo Incarnato “Una casa come “Beit Afram” è molto importante nella zona perché, da una parte, accoglie gli anziani che hanno bisogno e, dall’altra, è una fonte di lavoro.
Molte volte ci sono giovani che non trovano un’occupazione in quest’area mentre qui abbiamo 18 impiegati, principalmente giovani.
Qualche anno fa abbiamo assunto degli impiegati musulmani che, a modo loro, contribuiscono a costruire ponti di pace nella zona e fra le religioni.”
In Gerusalemme, d’altra parte, l’Ospedale francese Saint Louis spicca come uno dei pochi ospedali che offre cure palliative ai malati terminali la cui maggior parte sono anziani.
Alex Hadweh
Direttore del St. Louis French Hospital
“Fino agli anni ’70 eravamo l’istituzione guida per le cure palliative in città e, fino al 1990 eravamo probabilmente l’unica struttura ad accettare pazienti sieropositivi in condizioni molto difficili."
L’ospedale francese Saint Louis è orgoglioso di essere un luogo dove nascono amicizie fra pazienti di diverse tradizioni religiose, al di là della pesante atmosfera politica che si respira a Gerusalemme.
Sr. Frida Nasser
St. Joseph of the apparition "L’Ospedale Saint Louis è stato fondato nel 1850 e la sua missione è quella di essere un luogo di riconciliazione.
Qui abbiamo pazienti di tutte le religioni: cristiani, musulmani ed ebrei.
Sono tutti trattati allo stesso modo ed è bello vedere le persone arrivare, specialmente i parenti dei pazienti che vengono e si incontrano qui.
Di fronte alla sofferenza non c’è differenza: gli ebrei possono parlare con i musulmani, con i p palestinesi, con i cristiani.
Questo per noi è fondamentale e cerchiamo di mantenere viva la nostra missione il più possibile.”
Un altro gruppo vulnerabile che i Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro sostengono è quello degli orfani.
Nel 2017 il Patriarcato Latino ha inaugurato, con un generoso contributo dell’Ordine, la Casa Maria Madre della Speranza nel villaggio di Ankara in Giordania,
una casa che accoglie i ragazzi e ragazze orfani o le cui famiglie vivono situazioni complicate.
Fr. Youssef Atta
Istituto del Verbo Incarnato “Cerchiamo sempre di coinvolgere i bambini nella parrocchia a partecipare attivamente alla messa, alle attività e incontri per giovani così che possano sentirsi parte della vita parrocchiale e rinsaldare i legami con le altre famiglie e bambini.
Cerchiamo anche di prenderci cura dei ragazzi che hanno difficoltà nell’apprendimento con l’aiuto di insegnanti specializzati e assistenti sociali che li seguono regolarmente.”
che siano i giovani o gruppi marginalizzati, l’Ordine del Santo Sepolcro si impegna a sostenere la missione della Chiesa in Terra Santa e assicurare la presenza dei suoi fedeli locali.
FORMARE LE NUOVE GENERAZIONI IN TERRA SANTA - LA MISSIONE DELLE SCUOLE DEL PATRIARCATO LATINO
Messaggi di
Sua Beatitudine Mons. Pierbattista PIZZABALLA, OFM
Patriarca Latino di Gerusalemme
Gran Priore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Pace e bene,
da Gerusalemme e da Betlemme, dove a breve celebreremo il Natale, voglio inviare a tutti voi, ai vostri bambini, alle vostre famiglie, alle vostre comunità i migliori auguri di Buon Natale e felice anno nuovo. Spero possiate trascorrere al meglio questo periodo di festività, che possiate gioire della nascita del nostro Salvatore Gesù Cristo.
Vi aspettiamo!
Sappiamo che adesso non è ancora possibile, ma sappiamo che presto gli accessi saranno di nuovo aperti, e stiamo preparando tutto per offrirvi la migliore esperienza della Terra Santa.
Vi auguro nuovamente Buon Natale e felice anno nuovo!
(Gerusalemme, venerdì 10 dicembre 2021)